ReFS – Resilient File System – è un file system sviluppato da Microsoft, introdotto per la prima volta insieme a Windows Server 2012.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non rappresenta un sostituto di NTFS, il file system rilasciato nel 1993 con Windows NT 3.1 e rivisitato molte volte nel corso degli anni. Ancora oggi NTFS rimane l’unica opzione disponibile per l’installazione di un sistema Windows mentre ReFS è relegato ad alcuni specifici usi nel campo del backup e dell’archiviazione.
Andiamo a vedere le caratteristiche dei due file sytem per comprenderne le differenze e scoprire come sfruttarli al meglio.
La resilienza è tutto
ReFS è nato con lo scopo di consentire l’archiviazione di grandi moli di dati.
Gli obiettivi di Microsoft erano:
- Mantenere un elevato livello di compatibilità con NTFS
- Renderlo in grado di auto-correggere i dati
- Ottimizzare per scale enormi
- Garantire che fosse sempre online, anche in caso di corruzione parziale
- Fornire un’architettura resiliente completa end-to-end in sinergia con Storage Spaces
Le caratteristiche chiave di ReFS sono le seguenti:
- Integrità dei metadati con checksum
- Integrity streams per garantire integrità dei dati utente
- Modello di allocazione su scrittura transazionale (copy on write) per aggiornamenti sicuri del disco
- Supporto a volumi, file e cartelle di grandi dimensioni
- Storage pooling e virtualizzazione per facilitare la creazione e il management del file system
- Data striping per incrementare le performance (la banda può essere gestita) e ridondanza per la tolleranza al failure
- Scrubbing del disco per proteggere contro gli errori latenti di disco
- Resilienza alla corruzione per garantire la disponibilità massima dei dati in tutte le condizioni
- Storage pool condivisi fra macchine per una maggiore tolleranza al failure e load balancing
E’ chiaro che ReFS è la soluzione perfetta per la condivisione dei dati, l’archiviazione, i backup and per mantenere i dischi delle macchine virtuali Hyper-V.
NTFS, ancora l’unico file system per Windows
Se le nuove funzionalità offerte da ReFS vi sembrano interessanti (lo sono), bisogna però sottolineare che mancano molte feature presenti nel predecessore. Una delle “assenze” più illustri è il supporto agli hard links e questo significa che ReFS non può essere utilizzato per formattare un volume di sistema dove andrà installato Windows. NTFS rimane l’unica soluzione in questo caso.
Di seguito trovate una comparazione delle feature dei due file sytem:
NTFS | ReFS |
---|---|
Supporta nomi file case-sensitive | Supporta nomi file case-sensitive |
Mantiene maiuscole/minuscole nomi file | Mantiene maiuscole/minuscole nomi file |
Supporta Unicode nei nomi file | Supporta Unicode nei nomi file |
Mantiene e applica ACL | Mantiene e applica ACL |
Supporta Sparse file | Supporta Sparse file |
Supporta Reparse Point | Supporta Reparse Point |
Supporta apertura da FileID | Supporta apertura da FileID |
Supporta USN Journal | Supporta USN Journal |
Supporta Hard Links | – |
Supporta compressione livello file | – |
Supporta Quota disco | – |
Supporta identificatori oggetti | – |
Supporta file system cifrato | – |
Supporta Named Streams | – |
Supporta transazioni | – |
Supporta attributi estesi | – |
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